Trieste. Uno sguardo intimverso
Descrizione
a cura di Laila Wadia
“Alle volte capita così, capita che vai da qualche parte, ti innamori e resti. Nonostante la nostalgia, nonostante tutto” scrive Diana Bošnjak Monai, prestando la sua penna a questa antologia insieme a sette autrici mondo-triestine che ci offrono uno sguardo intimverso su Trieste.
Uno sguardo intimo e diverso, ma anche pluriverso, controverso e converso: dal Carso al centro città, angoli e angolazioni meno conosciute, oltre i luoghi comuni e i confini segnati su una mappa.
Racconti di
Diana Bošnjak Monai, Elizabeth Griffin, Gabriela Preda, Betina Lilián Prenz, Ana Cecilia Prenz Kopušar, Liliya Radoeva Destradi, Laila Wadia, Qing Yue.
Additional Information
Formato | 12,5 x 20,5 cm |
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Autrice
Laila Wadia è una narrastorie brez meja. Nata in India, vive a Trieste da 35 anni. Ha insegnato inglese all’università di Trieste per 27 anni e ora si dedica alla scrittura di libri e sceneggiature, alla traduzione e all’editing.
Per Cosmo Iannone Editore ha pubblicato Il burattinaio e altre storie extra-italiane (2004) e curato l’antologia di scritti culinario-letterari Mondopentola (2007).Tra le altre sue pubblicazioni: Pecore Nere, AAVV, Laterza 2005; Amiche per la pelle, e/o 2007 (da cui è stato tratto il film Babylon Sisters); Come diventare italiani in 24 ore, Barbera 2010; Se tutte le donne, Barbera 2012; Il testimone di Pirano, Infinito Edizioni 2016; Kitchensutra, KDP 2016; Algoritmi indiani, Vita Activa 2017; Il giardino dei frangipani, Oligo 2020.
È una delle quattro componenti della prima collettiva italiana al femminile, “Joana Karda”, che ha pubblicato Le molte vite di Magdalena Valdez, Besa 2019 e L’ultimo aereo, KDP 2020.
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