Poesie dell’esilioSaggi su Gëzim Hajdari
Descrizione
Una polifonia creola e migrante ha cominciato a risuonare in Italia (e nella lingua italiana) tra XX e XXI secolo. Una delle voci che in questo coro risuonano più alte, intense e continue, è quella dell’albanese Gëzim Hajdari, esule in Italia dal 1993. Poeta translingue e migrante, poeta in italiano e in albanese, poeta balcanico, mondialista ed europeo, poeta di partenze e di ritorni, autobiografico e tragico, lirico ed epico, viaggiatore che narra: è all’incrocio di tutte queste possibili, parziali definizioni che troviamo Gëzim Hajdari con la sua opera d’esilio, un ciclo che frammento su frammento racconta l’eterna migranza dell’umano. Con i suoi versi Hajdari invita il lettore ad entrare nell’esilio, a riconoscerlo come una soglia verso una poetica della relazione che sappia resistere alle ingiurie del nostro mondo. Tante sono le maschere e tanti i luoghi (Albania, Italia, America, Africa e altri ancora) di questa verità umana che ci vuole “ospiti dei mondi”.
Additional Information
Formato | 12,5 x 20,5 cm |
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