Volesse la terraRacconti di un romanzo
Descrizione
La storia, anzi le storie prendono il senso e la spinta dal ritorno scongiurato di una splendida bastarda nella rassegnazione della gente: quasi una leggenda. Le parole nuove e temute, che va seminando, dilatano i confini della valle, i confini del corpo e dell’anima di Nerèo, un uomo vero, che sarà sempre presente e irraggiungibile. E un “io”quasi inventato è sorpreso dalle prime domande senza risposte, dall’incontro diretto e precoce con la morte, da una preghiera che diventa il germe di ogni rivolta, dalle visioni cariche di avvenire di una gioventù che vuole inventarsi.
È il primo a disperdere la sua famiglia, fugge verso il Nord lungo le rotaie dove avevano viaggiato verso la polvere nera a migliaia i minatori e, con odore di lacrime andate a male, le loro donne. E allora si ritira, assiste ed è coinvolto nelle storie di creature diversamente umane, a indignarsi per le felicità massacrate, a liberarsi dal delirio della purezza che diventa disprezzo, dal delirio della verità che diventa fanatismo, a inventare fiabe vere per il futuro.
Additional Information
Formato | 12,5 x 20,5 cm |
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Autore
Claudio Nerèo Pellegrini è nato a Palù di Giovo, nella più ostinata valle del Trentino. Studia dai Padri Giuseppini di Asti, dove un insegnante, figlio di emigrati, gli trasmette la passione per la giustizia e la gente dimenticata. Prete a Roma, faccia a faccia con la terra e con i sobborghi romani. Frequenta poi a Torino la Facoltà di Lettere e Filosofia e nella ricerca scopre l’autonomia dell’esistenza e della storia umana. Prete emigrato nel Limburgo Belga fra i minatori italiani: un’esperienza che a trent’anni l’ha fatto rinascere. Operaio in siderurgia nel bacino di Liegi: un’altra esperienza di solidarietà e di resistenza quotidiana. Poeta, pubblica nel 2000 Ovunque vivere altrove, parole e sussulti di dubbi tenerezze indignazioni ritorni e nostalgie.
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